Al netto delle eventuali modifiche della legge vigente, ad oggi aprire un negozio di cannabis light potrebbe essere un tentativo imprenditoriale di buon successo.
Abbiamo quindi raccolto una checklist dei passaggi da rispettare per iniziare: tienila a mente per sapere se si tratta della proposta adatta a te!
Cosa si vende
Tutti i prodotti venduti in un negozio di cannabis light hanno a che fare con la cosiddetta marijuana legale: un tipo di pianta che contiene non più dello 0,6% di THC, la molecola con effetti psicoattivi. Si tratta di prodotti che, al contrario, contengono buone quantità di CBD, la sostanza presente nella marijuana che non ha effetti sulla psiche ma induce un effetto rilassante.
I prodotti in esposizione, di cui è permessa la vendita a patto di rispettare questa normativa, sono:
- Infiorescenze certificate da produttori che si occupano di marijuana light
- Sementi, sempre certificate, e articoli per il giardinaggio e la coltivazione domestica
- Prodotti edibili creati a partire dalla marijuana light
- Accessori da fumo, come bong, pipe e vaporizzatori
- Cosmetici, profumi ed incensi creati con marijuana light
- Abbigliamento e stoffe originate dalle fibre di canapa
La vendita di tutti questi prodotti è assolutamente legale ed autorizzata, a patto di rispettare le normative sulle quote massime di THC e di conservare fatture, scontrini e materiale informativo sui prodotti per eventuali controlli.
I fornitori
Come per tutte le attività commerciali il rapporti di fiducia con i fornitori è fondamentale. E’ possibile rivolgersi sia a siti che si occupano della vendita di cannabis legale per le imprese, sia ad aziende grossiste. Il mercato nel nostro paese è diventato ricco e florido in pochissimi anni, dunque non sarà difficile individuare il fornitore. Quel che è complesso è stabilire un rapporto fiduciario e continuo, ma questa decisione sta al buon fiuto imprenditoriale.
Cosa procurarsi prima dell’apertura
Ecco una breve checklist da tenere a mente prima dell’apertura per assicurarsi di avere tutto a disposizione per il gran giorno:
- Apertura della partita IVA: il commercialista suggerirà il codice ATECO appropriato
- Iscrizione al registro locale delle imprese
- Iscrizione ad INPS ed Inail per il proprietario e gli eventuali dipendenti
- Affitto o acquisto del locale e degli arredi
- Allestimento completo del negozio
- Prima fornitura per l’apertura
- Promozione dell’attività, sui social e sui mezzi di comunicazione tradizionali come giornali, riviste e TV locali
L’ipotesi e-commerce
Molti growshop o negozi di cannabis light non hanno un negozio fisico, ma solamente e-commerce che possono fornire la sostanza ai clienti tramite un sito internet e un magazzino. Questa alternativa parte ovviamente da costi di apertura più contenuti, non dovendo affittare un’attività in una zona di passaggio, ma richiede di essere organizzati e pronti con la logistica per evadere gli ordini. Si tratta in ogni caso di un’alternativa da tenere a mente, sia per una prima apertura che per l’affiancamento ad un negozio fisico già avviato.