Circondati come siamo dalle innovazioni, tecnologiche e non, che caratterizzano l’avvio di questo millennio spesso ci troviamo a utilizzare termini nuovi e calibrati su mode e stili di vita di ultima generazione. E’ il caso del mondo che ruota attorno alla sigaretta elettronica, vera e propria alternativa virtuosa al fumo di sigaretta ‘tradizionale’ fatto di catrame e nicotina. Tra i liquidi per sigaretta elettronici più popolari, peraltro, c’è l’e-liquid aromatizzato al Cbd (cannabidiolo, metabolita della cannabis sativa) a confermare una tendenza virtuosa che punta al relax e alla fuga dagli stress della routine quotidiana.
Lo ‘svapo’, ovvero il gesto di fumare che replica le movenze tipiche del fumatore di sigaretta e sigaro (ma anche di pipe), configura uno stile di vita a sé e identifica uno status symbol. Allontanarsi dal vizio del fumo, dannoso per la salute a cominciare da quella di bocca e denti, ricorrendo alla sigaretta elettronica è non solo corretto ma anche piacevole.
Le parole dello svapo sono tantissime, coniate e disegnate ad hoc intorno a gesti solo all’apparenza nuovi e diversi da quelli classici e abitudinari del fumatore tradizionale. Vediamo quali sono i termini più ricorrenti e quale il loro significato, spesso non proprio intuitivo.
Sigaretta elettronica, la mappa dei neologismi
Il liquido per sigaretta elettronica viene indicato anche con l’abbreviazione e-liquid, ovvero ‘electronic liquid’ intentendo l’utilizzo che se ne farà. Spesso viene chiamato anche e-juice ed è il ‘motore’ stesso della sigaretta elettronica. A vaporizzarlo ci pensa l’atomizzatore a batteria, la componente principale della e-cig: replica la sensazione del fumo grazie alla nuvoletta bianca che si sprigiona e che non ha il caratteristico cattivo odore. La pratica del cloud chasing è quella che punta alla creazione di nuvole di vapore molto grandi o dalla particolare forma.
Per quanto riguarda poi l’aroma, il riferimento è alla sostanza che imprime un certo sapore (cremoso, di frutta, al Cbd e così via) all’e-liquid. La pratica di svapare richiede la presenza di un drip tip, ovvero il bocchino. E’ qui che la bocca si appoggia per procedere correttamente all’aspirazione. Può essere sostituibile anche se certe volte è integrato nella cartuccia della e-cig.
La parte della sigaretta elettronica deputata a contenere il liquido, che poi viene vaporizzato, è il serbatoio. Quando invece si parla di un kit il riferimento può essere sia a una sigaretta elettronica accessoriata e con pezzi di ricambio presenti già al momento dell’acquisto che a un kit per la manutenzione dello strumento. Infine, un accenno a un termine curioso e quasi da fumetto, ovvero puff: con esso si intende lo sbuffo di vapore che replica il fumo di sigarette tradizionali, pipe e sigari.
Gli ingredienti chiave e i modelli principali di e-cig
Gli ingredienti principali quando si tratta di liquido per sigaretta elettronica sono rappresentati da due sigle: PG e VG. La prima sigla indica il glicole propilenico, il cui compito è quello di veicolare correttamente e in modo intenso i sapori e le fragranze. La seconda, invece, sta a indicare la glicerina vegetale: l’obiettivo dichiarato è riuscire a dare al vapore una densità del tutto simile a quella tipica del fumo. Tornando al cloud chasing, i liquidi ‘full VG’ sono perfetti per dedicarsi a questa pratica.
Di sigaretta elettronica (abbreviata anche con PV ovvero ‘personal vaporizer’) esistono sostanzialmente due tipologie più diffuse: quelle elettroniche e quelle meccaniche. Le prime, più sicure e maggiormente pratiche, possiedono un circuito elettronico che va a regolare sia la batterie che tutta una serie più ampia di parametri essenziali. I liquidi aromatizzati come quello al Cbd – che assicura un effetto antistress immediato – sono sempre più apprezzati e diffusi tra gli amanti dello svapo.