Filler di acido ialuronico: come funzionano?

L’acido ialuronico è una sostanza cristallina a base acquosa, di varia densità. Viene prodotta naturalmente dalla pelle nel corso della vita, ma con l’invecchiamento la sua produzione rallenta fino a quasi fermarsi. Un medico estetico, dermatologo e chirurgo plastico possono usare filler a base di acido ialuronico, acquistati tramite canali specializzati come Santafarma, e iniettarli nella cute per risolvere alcune problematiche specifiche. Vediamo quali e come si svolge il trattamento!

Per quali problemi è possibile usare i filler di acido ialuronico

In medicina estetica i filler con acido ialuronico sono consentiti per trattare:

  • rimpolpare le labbra
  • ridefinire i contorni del viso
  • sollevare gli zigomi e riempirli, facendoli sembrare più tonici
  • riempire le rughe più sottili e superficiali, specie le naso-labiali e della fronte
  • riempire lo spazio sotto l’occhiaia per farla sembrare meno scura, profonda ed evidente

Il gel di acido ialuronico crea un riempitivo che appiana la differenza di spessore della pelle e minimizza l’imperfezione.

Grandi quantità di acido ialuronico possono essere iniettate nel gluteo e nel seno per aumentarne il volume e ridefinirne la forma. La difficoltà dell’intervento richiede però un ricovero in ospedale e un’anestesia locale più intensa.

Quanto dura

Questo trattamento micro-invasivo, che pure non deve essere preso troppo alla leggera, ha una durata estremamente limitata nel tempo: circa un mese dall’applicazione. Successivamente il corpo assorbe spontaneamente il filler e in alcuni mesi non ce n’è più traccia nella cute.

Alcuni filler hanno una densità più elevata e possono rimanere nella cute per circa 6/8 mesi, per via di sostanze agglutinanti che rendono meno facile la rottura delle catene di acido ialuronico da parte degli enzimi del corpo.

Avvertenze

Prima del trattamento il dermatologo o chirurgo estetico dovrà fare alcune domande al paziente che desidera avvalersi di questo trattamento. In particolare dovrà domandare:

  • Se sono stati fatti, in passato, altri filler e con quali sostanze
  • Se sono note reazioni avverse all’uso dei filler, come la creazione di eritemi, granulomi e fenomeni infettivi
  • Se la pelle è sana nel punto del trattamento

Effetti collaterali

Nei primi ⅔ giorni dall’iniezione è possibile notare un po’ di gonfiore, prurito, rossore o la formazione di piccoli lividi nel punto trattato. Si tratta di reazioni totalmente normali, ma di cui è bene informare il medico. Se non scompaiono da sole in pochi giorni, è bene fare un controllo e verificare che non si sia formata un’infezione o una reazione allergica agli eccipienti.

L’effetto collaterale più grave, ma piuttosto raro, è il rigetto infettivo dell’impianto. Il corpo avverte gli eccipienti come sostanze estranee e li attacca, creando un focolaio di infezione in forma di granuloma. Il trattamento prevede il drenaggio dell’ascesso e l’iniezione di antibiotici in sede, oltre ovviamente a controlli periodici di follow-up dopo l’evento.