Da sempre la sicurezza è uno degli aspetti principali della vita di ciascuno e anche per questo motivo l’utilizzo di sistemi di videosorveglianza appare per molti una delle soluzioni e dei mezzi di contrasto ai rischi più vantaggiosa e affidabile. Per molti i costi di acquisto di queste tecnologie sono inaccessibili, ma una variante molto diffusa e valida è quella di costruirsi un sistema di videosorveglianza fai da te. Scopriamo meglio in cosa consiste.
Le fasi
Per realizzare e installare uno dei sistemi di videosorveglianza per la propria abitazione o il proprio negozio si ha l’imbarazzo della scelta di dispositivi, strumenti e tecnologie tra le quali scegliere. I costi in questo caso sono molto ridotti rispetto all’acquisto di un allarme completo e permettono una certa elasticità nella scelta e nello sviluppo di un impianto. È bene ricordare che i prezzi delle telecamere possono variare e anche di molto (vedi questa pagina per avere un idea dei prezzi e dei modelli) e che è fondamentale capire meglio come muoversi in questo campo per ottenere un impianto efficiente. Vediamo quindi quali sono le fasi da compiere per realizzare un impianto fai da te.
Lo spazio da controllare
In base alla grandezza dello spazio che bisogna monitorare varia il numero delle telecamere da integrare nel sistema di videosorveglianza. Tale numero è solitamente pari e cresce in multipli di quattro (4, 8, 16, eccetera). Sul tipo di telecamera è importante scegliere il tipo di tecnologia (analogico, TVI, IP, eccetera) grazie alla quale avere un’identificazione dei soggetti coinvolti, un riconoscimento o un semplice monitoraggio. In base al tipo di tecnologia varia anche la distanza che ogni telecamera riesce a coprire e se bisogna obbligatoriamente collegarla con dei cavi o funzioni anche senza fili (come le telecamere con tecnologia IP).
Controllo diurno e notturno
Altro grande elemento di valutazione è il tipo di controllo, se H24 o solamente diurno o notturno. In base alle necessità bisognerà acquistare telecamere per sistemi di videosorveglianza che permettano, grazie ad appositi sensori, di vedere e registrare anche in ambienti completamente bui.
L’alimentazione e la conservazione delle immagini
Per alimentare le telecamere e gli strumenti dei sistemi di videosorveglianza è consigliabile munirsi di un gruppo di continuità che assicuri il mantenimento della corrente elettrica sia a fronte di cali di tensione (le telecamere sono molto sensibili) sia nel caso saltasse la corrente. Per quel che riguarda, invece, la conservazione delle immagini è bene utilizzare un hard disk sul quale salvare regolarmente i filmati che possono poi essere consultati o, trascorso un determinato lasso di tempo, eliminati.
L’installazione
In base al tipo di impianto di videosorveglianza che si vuole realizzare bisogna avere a disposizioni determinati strumenti (cavi, pinze, tester, eccetera) con i quali andare a comporre l’impianto vero e proprio. Per configurarlo correttamente si consiglia di fare delle prove in modo da prevedere una copertura visiva totale, senza lasciare scoperti degli spazi. Per l’altezza delle telecamere si consiglia un’installazione ad almeno 4 metri di altezza in modo da evitare manomissioni.
Si ricorda anche che per legge è obbligatorio apporre un cartello informativo che indichi che in quel luogo pubblico è presente un impianto di videosorveglianza.