Se una volta era possibile accedere al credito con maggiore elasticità, questo oggi non è più così e le banche gravate dalla crisi finanziaria ed economica, oltre che dai loro problemi interni come l’enorme monte dei crediti inesigibili, sono sempre più restie a concedere prestiti e finanziamenti, anche per piccoli importi, senza solide garanzie reddituali.
Questo in un Paese con la disoccupazione al 12% e soprattutto quella giovanile al 40% è un problema molto serio, che mette milioni di persone nella condizione di essere praticamente tagliate fuori dalla possibilità di accedere al credito.
PICCOLI PRESTITI CON GARANZIE ALTERNATIVE
Secondo il portale specializzato www.ipiccoliprestiti.com la prima alternativa in mancanza di una busta paga o di una dichiarazione dei redditi idonea è quella delle garanzie alternative. Quelle notoriamente accettate dalle banche nel caso dei giovani disoccupati sono quella ipotecaria e quella derivante da un reddito alternativo.
Nel caso si possegga un immobile di un certo valore, è possibile contrarre un mutuo ponendo come garanzia il bene stesso, attraverso l’apertura di un’ipoteca. In questo caso la banca si tutela in quanto in caso di problemi con i pagamenti potrebbe rientrare del credito attraverso la vendita all’asta dell’immobile.
Effettivamente si tratta di un prestito rischioso, soprattutto per chi non lavora neanche in nero e non ha nessun tipo di entrata, che in caso di problemi si vedrebbe sottrarre il proprio immobile. In questo caso bisogna calcolare oltre al costo del prestito anche quello legato alla perizia dell’immobile ed alla possibile richiesta di una polizza assicurativa a garanzia.
Oppure è possibile presentare garanzie reddituali alternative, come per esempio un contratto di affitto a proprio nome o una rendita di tipo finanziario. In quest’ultimo caso potrebbe essere necessario vincolare parte del proprio portafoglio finanziario in favore della banca, a copertura del prestito, mentre nel caso di rendite locatarie potrebbero essere necessarie sia la stipula di polizze assicurative, sia l’apertura comunque di un’ipoteca a garanzia del prestito.
Purtroppo nel caso dei disoccupati non è possibile usufruire di un garante, in quanto non risulti nessun tipo di reddito a loro nome sul quale costruire una richiesta di prestito. Quello che è possibile è l’apertura di una fideiussione. In questo caso il prestito sarebbe intestato completamente a nome del garante, anche se ha pagare le rate sia poi effettivamente il soggetto disoccupato.
Ovviamente i limiti di questo tipo di operazione sono quelli legati al trovare una persona che si faccia carico di questa responsabilità, che se anche legalmente possa poi rifarsi sul soggetto garantito sappiamo che nel caso di disoccupati le possibilità di rientro sono veramente minime.
PICCOLI PRESTITI
Una possibile soluzione a questo problema potrebbero essere i piccoli prestiti, che in alcuni casi risultano essere più elastici rispetto ai tradizionali prestiti personali.
In questi casi è possibile tentare direttamente presso la banca dove si possiede il proprio conto corrente, o se postale direttamente alle Poste, dove magari vista la storia correntista potrebbero essere propensi a concedere un piccolo prestito, di norma per cifre molto basse fino a 1.000-2.000€.
Naturalmente il prezzo da pagare sarebbero tassi di interesse molto alti, proprio per tutelare in parte la banca dal rischio assunto. Oppure nel caso si percepisca un’indennità Aspi dall’INPS, è possibile richiedere uno speciale prestito per disoccupati per avviare un’attività di lavoro autonomo, attraverso il versamento di tutte le mensilità rimaste.
ALTERNATIVE DI PICCOLI PRESTITI PER DISOCCUPATI
A seconda poi dell’utilizzo che si deve fare del prestito, è possibile andare a vedere se si rientra in qualche tipologia di convezione. Per esempio per i giovani disoccupati è possibile richiedere prestiti d’onore per le spese legate allo studio universitario e postuniversitario, senza la necessità di fornire garanzie e con piani di rimborso con periodi di preammortamento.
Oppure se si desidera aprire una microimpresa o un’attività di lavoro autonomo è possibile richiedere i fondi europei e regionali in materia, come quelli per esempio legati al programma Garanzia Giovani.
CONCLUSIONI
Riuscire ad ottenere un prestito per i giovani disoccupati è veramente un’impresa, soprattutto nel caso non si posseggano garanzie alternative. A dispetto da quanto circoli sul web su fantomatici prestiti senza garanzie, né le banche né le finanziarie oggi erogano prestiti senza un minimo di garanzie, di qualsiasi forma esse siano, o di coperture adeguate.
Inoltre anche nel caso si riesca a trovare una finanziaria disposta a concedervi un piccolo prestito a 24 mesi, è possibile che i costi risultino talmente alti da farvi desistere.
In questi casi il rimedio migliore sarebbe un piccolo prestito in famiglia, o in alternativa comunque un prestito tra privati, che è possibile regolamentare a tutti gli effetti attraverso una scrittura privata. Ovviamente si dovrebbe trattare sempre di un familiare o di un amico intimo, che però in questo modo si sentirebbe maggiormente tutelato.
Ad oggi purtroppo la legislazione italiana risulta essere ancora inadeguata a rispondere a quello che si presenta come un problema gravissimo, cioè l’accesso al credito per milioni di persone in situazioni di forte disagio sociale, costrette purtroppo a venire risucchiati dal lavoro nero o dalla completa e forzata inoccupazione, a volte cronica.